Caruso: ispirazione da una camera d’albergo
Titolo: Caruso
Artista: Lucio Dalla
Album: DallAmeriCaruso
Data di uscita: 1986
Genere: Pop
Un po’ di contesto…
Caruso è una canzone amatissima dagli italiani per la passione e lo struggimento che si sviluppano già dopo la prima strofa. In un’intervista, Lucio Dalla ha confessato che l’ispirazione per Caruso gli è venuta durante un soggiorno a Sorrento: a causa di un guasto alla sua barca, si è dovuto fermare a dormire in un albergo.
I proprietari, che erano suoi amici, lo hanno fatto dormire nella stanza in cui, tempo prima, aveva dormito il grande tenore Enrico Caruso. Durante il suo soggiorno gli hanno raccontato che nel 1920 il tenore, che stava per morire, aveva deciso di passare gli ultimi giorni di vita a Sorrento – proprio in quell’albergo – con la sua giovane moglie americana, Dorothy Bemjamin.
Lucio Dalla, ispirato dal racconto, ha deciso di raccontare la loro storia rendendola immortale con una canzone.
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Caruso: il testo
Alcune parole nel testo sono in dialetto napoletano, nonostante Lucio Dalla sia di Bologna, sia per rendere omaggio al tenore (che era di Napoli) sia per i chiari riferimenti alla tradizione della canzone napoletana (il ritornello, per esempio, si ispira moltissimo a una canzone napoletana del 1930)
La canzone, oggi considerata un classico della musica italiana, ha venduto milioni di copie. Moltissimi anche gli artisti che hanno cantato e riadattato il brano, tra cui Andrea Bocelli, Luciano Pavarotti, Lara Fabian e… i Metallica (?!)
Clicca qui per leggere il testo Qui dove il mare luccica Te voglio bene assaje Vide le luci in mezzo al mare Te voglio bene assaje Potenza della lirica Te voglio bene assaje Be part of my VIP newsletter and never miss an update.
E tira forte il vento
Su una vecchia terrazza
Davanti al Golfo di Surriento
Un uomo abbraccia una ragazza
Dopo che aveva pianto
Poi si schiarisce la voce
E ricomincia il canto
Ma tanto tanto bene sai
È una catena ormai
Che scioglie il sangue dint’ ‘e ‘vvene sai
Pensò alle notti là in America
Ma erano solo le lampare
Nella bianca scia di un’elica
Sentì il dolore nella musica
Si alzò dal pianoforte
Ma quando vide la luna uscire da una nuvola
Gli sembrò più dolce anche la morte
Guardò negli occhi la ragazza
Quelli occhi verdi come il mare
Poi all’improvviso uscì una lacrima
E lui credette di affogare
Ma tanto tanto bene sai
È una catena ormai
Che scioglie il sangue dint’ ‘e ‘vvene sai
Dove ogni dramma è un falso
Che con un po’ di trucco e con la mimica
Puoi diventare un altro
Ma due occhi che ti guardano
Così vicini e veri
Ti fan scordare le parole
Confondono i pensieri
Così diventa tutto piccolo
Anche le notti là in America
Ti volti e vedi la tua vita
Come la scia di un’elica
Ma sì, è la vita che finisce
Ma lui non ci pensò poi tanto
Anzi si sentiva già felice
E ricominciò il suo canto
Ma tanto tanto bene sai
È una catena ormai
Che scioglie il sangue dint’ ‘e ‘vvene sai
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